Cuore sacro (2005, di Ferzan Özpetek)

Cuore sacro (2005, di Ferzan Özpetek)

Inizialmente non fai altro che dire che gran banalità questa, che gran banalità quest’altra. Vediamo dove va a parare! Poi, man mano che avanza, e più chiaramente alla fine, ti accorgi che tramavi preconcetto e che Özpetek non va a parare dove avresti immaginato, non chiude dove credi possa chiudere. Non ti da “soddisfazione”, MAI. Per questo è GRANDE FILM. Tocca coraggiosamente tutti i temi più delicati, si muove sul filo della speculazione delle emozioni e non cede mai al loro facile fascino, si muove sul filo della VITA e non dice mai, com’è giusto che sia, se è di merda o è bella. Ti fa percepire l’unità delle due. Vitalmente pretenzioso e coraggioso. E come tutte le grandi cose della vita, nell’inevitabile fallimento di raccontarle, scopri che la loro grandezza vive sul contenimento della BANALITÀ. Se vuoi vedi la banalità, se vuoi la grandezza. Se riesci, tutt’e due, perché sono UNA.

Marco Valerio Masci

 

(pubblicato su FB il 13 novembre 2010)

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