Dead Man’s Shoes (2004, di Shane Meadows)
Colpisce l’essere a metà tra due estremi che a pensarli sembra impossibile mediare. E’ a metà tra “I Soliti Ignoti” e “Taxi Driver”. Scarta gli estremi comici di uno e quelli paradossali dell’altro, approdando ad una narrazione drammaticamente vera. Nel “vero” trova la sua misura, rifiutando, alla Loach, qualunque autocompiacimento estetico e/o visivo, in ragione di un’immagine cruda, semplice, al limite della cronaca. Questo collocarsi tra due estremi impossibili da coniugare, lo avvicina alle esperienze e alle storie di tutti noi. Film che rende normale il pazzesco ed eccezionale il normale.
Marco Valerio Masci
(30 Novembre 2014)