Moon (2009, di Duncan Jones)
Godibile nell’insieme, soprattutto se non si è visto 2001, Solaris, Spazio 1999, Alien e se non si è letto Cancroregina di Tommaso Landolfi. Ma un capolavoro è un’altra cosa. Se deve essere valutato come capolavoro allora non si può non annotare che ha poca suspense in quanto gli eventi sono troppo prevedibili. L’uso della citazione, benché dichiarata (e ci mancherebbe altro!) è visivamente logorroica e ridondante, il tema non è nuovo ma è ambizioso anche se trattato superficialmente, il ritmo si perde in eccessi di “teatralità” filmica, colonna sonora facile, finale facile. In sostanza un film più furbo che intelligente, considerando che anche la furbizia è segno d’intelligenza. È anche curioso che dalla terra non tengano sotto controllo il figlio scemo di “HAL 9000”. La nota più interessante è l’attore, ottima recitazione anche se di maniera. Ci si diverte (ormai qual’è il film che non ti intrattiene almeno piacevolmente per un paio d’ore), più o meno come se aveste visto un eccellente telefilm. Illusorio.
Marco Valerio Masci
(da FB del 10 gennaio 2010 e qui modificato)