Primo Stadio…

Primo Stadio…

Quello che sta accadendo allo stadio della Roma dovrebbe chiarire anche ai non addetti ai lavori come in Italia qualunque iter amministrativo/autorizzativo non sia garantito. È possibile modificarlo in qualunque momento e modo, anche contravvenendo a quanto già autorizzato, grazie a sacrosante determinazioni quali la “pubblica utilità” e lo stato di “emergenza” che permettono di superare qualunque procedimento. Ma dov’è l’ingiustizia se queste determinazioni sono sacrosante? Semplice, nel non essere determinazioni ma autodeterminazioni. Ovvero nell’essere attivabili senza alcuna parametrazione, quindi senza alcuna oggettività e quindi senza alcuna responsabilizzazione individuale né utilità sociale. La loro attivazione è autoreferenziale, e in quanto tale diventa solo e solo “politica” senza richiedere nemmeno alcuna dimostrazione. Questa “autodeterminazione” vive grazie alla mancanza di precise “regolare di base” (vedi “Inefficienza“) la cui mancanza rende impossibile definire come garantito qualunque iter procedurale autorizzativo o operativo. Questa assenza di regole di base è politicamente voluta per poter attivare o disattivare, in qualunque momento e modo, in totale deresponsabilizzazione, qualunque procedimento. Ed è evidente come questa opportunità, essendo di base, sia l’indicatore principale di una democrazia solo di facciata. E, sia chiaro, in questa “democrazia verticistica” ci rientrano tutti, buoni e cattivi, e sarà tale fin quando non saranno realizzate queste regole di base. E siccome i brutti sono i buoni per l’altro, e viceversa, è evidente che queste regole di base debbano essere prodotte nell’interesse delle parti tutte, per garantire al Paese quella continuità d’operato che nell’essere realmente d’interesse pubblico non sia per definizione espressione d’interessi autodeterminati, deresponsabilizzati, quindi massimamente particolari (alias “regali”).

Marco Valerio Masci

Foto di testa: Marco Valerio Masci, “Primo Stadio”, fotografia digitale (Panasonic DMC-TZ3), 11 ‎luglio ‎2009, casa.

 

 

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